Storie di donne

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Spinetta | 27/03/2014 — Due libri per ripensare la condizione femminile nella storia. È questo che propongono il Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi, l’Associazione Culturale Mergimtari e il Consorzio Sviluppo Valle Bormida e Promozione Turistico Territoriale con l’incontro ‘Storie di donne e matrimoni’ in programma per domenica alle 15 presso l’Auditorium Marengo Museum di Spinetta, con l’appoggio della Provincia. Protagonisti dell’appuntamento saranno Leoreta Ndoci, autrice di ‘Burnesha’, e Franco Testore con il suo ‘Il Bacialè’.

I due scrittori saranno introdotti dall’avvocato Fabrizio Grossi, presidente del circolo Urbano Rattazzi, e da Muslia Tome, presidente dell’Associazione Mergimtari. Il titolo del libro di Leoreta Ndoci, ‘Burnesha’, è un termine che in albanese significa vergini giurate e allude a un fenomeno sociale che risale al XV secolo. Si tratta di donne che decidono di assumere il ruolo sociale degli uomini, ma non quello sessuale, dopo avere fatto voto di castità e giuramento pubblico.

Possono vestirsi con abiti maschili, portare una pistola, fumare, bere alcol, fare lavori maschili e diventare capofamiglia. Soprattutto nel nord dell’Albania, non solo esistevano restrizioni molto forti a ciò che una donna poteva fare, ma le famiglie senza uomini erano considerate come dei paria. Di conseguenza, quando malattie o faide decimavano la componente maschile, alcune donne assumevano il ruolo sociale di uomini. Una scelta che poteva essere fatta anche per motivi soggettivi, per aggirare le limitazioni imposte al genere femminile o per rifiutare un matrimonio combinato.

‘Il Bacialè’ di Franco Testore invece ci porta agli anni Cinquanta e Sessanta nelle Langhe. Il titolo del libro in questo caso si riferisce al mediatore e organizzatore di matrimoni combinati, che all’epoca consentiva a ragazze meridionali di arrivare in Piemonte per sposare contadini del luogo. Il volume ha vinto nel 2012 il premio letterario ‘Cesare Pavese’.

Dergoj per botim ne “Fjala e lire” Gjin Musa