Una vita dopo la “morte”

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Ringraziamento

Sento il dovere di ringraziare, in segno di educazione, umanità e civiltà, le persone che con la loro professionalità mi hanno ridato la vita; è il minimo che possa fare, io Gjin, che ha visto la morte in faccia.

Non tanto tempo fa nel nostro giornale “Albania press” ho presentato un piccolo racconto con il titolo “Là dove Madre Teresa dà vita e dà speranza”. Era un reportage sulla “Casa di beneficenza” che più di due decenni fa inaugurò personalmente Madre Teresa. Ho ricordato il titolo di quell’articolo proprio in quei giorni in cui ho vissuto un’esperienza non comune della mia vita, o meglio dire, ero al confine tra la vita e la morte.

Racconto questo episodio perché negli ultimi giorni del mese di gennaio del 2014 ho vissuto una morte clinica. Ma il Signore mi aveva riservato qualcosa e mi ha ridato la vita. E’ esattamente la speranza che predicava sempre Madre Teresa, mi ha fatto ritornare alla vita nell’ospedale cardiologico “San Filippo Neri” di Roma, dopo avermi ricoverato in codice rosso, più morto che vivo, tutto il personale ha fatto l’impossibile per salvarmi la vita.

I medici Nicola Montefalchi, Carlo Pignaalberi, Nadia Aspromonte con il personale infermieristico e il dirigente Augusto Bellerba, il personale Gaia Moretti, Francesco Fisco e Tiziana Paolucci, con la loro professionalità ineguagliabile e grande umanità mi hanno assistito anche se io sono un semplice straniero, tutti mi trattavano come uno di loro. Erano minuti, ore, giorni piene di emozioni e ansie incredibili. Non era stato sufficiente neanche l’intervento tempestoso del Dottor Augusto Bellerba, che ha eseguito un intervento artificiale per farmi tornare in vita. Dopo la decisione, di un intervento al cuore, che era rimasta l’unica strada per salvarmi la vita, mia moglie ha firmato le carte con grande speranza e fiducia che l’operazione riuscisse.

Dopo un lunghissimo intervento e sotto la sorveglianza di tutto il personale del reparto cardiologico, per portare alla normalità i battiti del cuore, sono tornato a vivere grazie al loro eficacce intervento. Ora mi sento bene, mi sono ripreso e sono tornato alla vita normale. Proprio per questo, in segno di rispetto e gratitudine per il grande aiuto dei medici scrivo queste righe per ringraziare tutto il personale dell’ospedale per il magnifico lavoro svolto e per l’interessamento che mi hanno dimostrato.

I giorni passano e ogni giorno mi sento meglio. Ancora grazie della dedizione, dell’umanità, della generosità, dei modi umani con cui hanno trattato mia moglie e mia figlia e gli amici più cari che mi sono stati di appoggio in quel periodo terribile della mia vita.

È un onore per me poter ringraziare e salutare con i migliori auguri e con sincerità il personale dell’ospedale da questa pagina di giornale. Io dedico queste parole piene di gratitudine a Voi che avete ridato la Vita ad un emigrante, un marito, un padre, un cittadino da più di vent’anni in Italia, che per tante ragioni emigrò dall’Albania in questo paese amico e ospitale, e ora mi sento un po italiano anch’io..

Cordiali saluti,

Gjin Musa, giornalista.

1 COMMENT

  1. Urime ne radhe te pare shndetit tuej…
    dhe ky falnderim te trupit te Spitalit Filippo Neri, qe ju nderon.

    Auguri prima di tutto di una pronta guarigione e salute…
    e questo ringraziamento per il personale del ospedale San Filippo Neri vi onora…

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